Il 2021 si prospetta un anno particolare nella vita del giovane rapper padovano. Dopo anni di gavetta, tra mixtape e battle freestyle, Giovane Feddini si presenta con un album composto da dieci tracce, di cui sette inediti. Il progetto vede la direzione artistica di un veterano come Don Joe e la distribuzione di Universal.
Sin dal primo ascolto, è facilmente comprensibile l’abilità e la disinvoltura con cui il rapper si districa tra le rime e i flow. La musica sembra seguire ciò che Giovane Feddini vuole dire, non il contrario. Tutto ciò è la prova di come anni di esperienza abbiano portato una maturità e una conoscenza che vanno a fondersi perfettamente negli incastri e nelle barre al vetriolo presenti nel disco.
Tracklist
Il primo singolo estratto è Dispettoso, traccia che rispecchia le tematiche e lo stile dell’album. La base prodotta da Alexander 808 accompagna perfettamente il flusso di parole di Feddini che, non a caso, si paragona a Cimabue. Proprio come il pittore fiorentino, il rapper pennella un testo con contorni ben delineati e con una precisione che arriva dritta nelle orecchie di chi ascolta il pezzo.
A una settimana di distanza, esce Shevchenko, primo e unico featuring presente nel disco. A far compagnia a Giovane Feddini troviamo Tia, altro talento della Dogozilla. Se i due rapper si paragonano a due fuoriclasse come l’ex Milan e Ronaldinho, il terreno di gioco è tenuto in perfette condizioni da Ryanairz. Il produttore sforna una base che merita di essere ascoltata con cuffie isolanti in modo da apprezzare i bassi potenti che vanno a fondersi con suoni che richiamano territori lontani come l’India. L’ultimo estratto è Fuego prodotta da Ric de Large e Dessa One, abili nella realizzazione di una base più melodica, caratterizzata da suoni di strumenti a fiato. Tutto ciò fa da sfondo a una canzone che si distacca dalle altre sia per la tematica più introspettiva che per il flow più lento e frammentato.

Entrando nel vivo del disco, ci si imbatte subito in Bravi ragazzi, traccia che sottolinea l’attaccamento di Giovane Feddini al suo territorio e alla sua compagnia. A seguire, si entra in un clima decisamente più conscious con Millepiedi che ci aiuta a immergerci in pensieri più profondi, prima di rinsavire con Jet Ski in cui il rapper tiene a prendere le distanze da una certa tipologia di suoi colleghi. Se Magnifico e Acqua Calda raccontano scorci di vita di un 28enne e le sue ambizioni, Gentile vuole descrivere invece il rapporto con il gentil sesso tra istinti e desideri. L’album si chiude in modo simile a come si è aperto. In High in Lambrate Giovane Feddini descrive parte della sua quotidianità nel milanese e il suo rapporto con le sostanze stupefacenti, sia leggere che pesanti.
Tra le tantissime qualità del rapper, quella che spicca maggiormente è la consapevolezza della sua persona, della sua bravura e soprattutto di ciò che vuole. Le sue tematiche, sebbene a prima impressione possano sembrare uguali a quelle di altri colleghi, vengono affrontate con chiarezza, senza alcun cenno di retorica. Giovane Feddini mostra ciò che è senza troppi giri di parole e senza doversi appellare a stratagemmi particolari. Nonostante la sua determinazione nel raggiungere gli “alti livelli” di questo settore sia chiara, questa non risulta essere un’ossessione. Il suo cammino sembra essere un percorso naturale verso quell’obiettivo. Le sue esperienze e gli anni trascorsi in studio o a fare freestyle gli forniscono tutte le armi necessarie ad imporsi nel mercato, evitando scorciatoie che potrebbero rivelarsi fini a se stesse.