“Mai lascerò che nessuno ci divida” cantavano nel 1999. Ora i Sottotono tornano insieme a 20 anni dall’ultimo album con un nuovo progetto, che mostra come non sembri passato un giorno dal loro scioglimento. Le produzioni di Big Fish continuano ad essere di alto livello e a sposarsi perfettamente con i flow e i testi di Tormento, in un lavoro che si divide tra inediti e grandi classici rivisitati ed accompagnati da featuring importanti. Una scelta con l’obiettivo di riprendere i vecchi fan degli anni ’90 e tentare di raggiungerne di nuovi, tra i tanti giovani che negli ultimi anni hanno invaso gli streaming degli artisti Hip Hop. Un’intesa mai conclusa che prova a riaffermarsi a due decenni di distanza.
GLI INEDITI
“Mastroianni” è l’opener e primo singolo estratto dall’album, con annesso video musicale. Può essere considerato un manifesto degli intenti del duo, infatti presenta le tematiche amorose tanto care a Tormento ben inserite nel sound moderno costruito da Fish. I cori, poi, sono azzeccati. La intima “Ti bacio mentre dormi” non parla del rapporto con una donna, come lascia intendere all’inizio, ma di quello tra padre e figlio. Qui Tormento manifesta la sua maturazione di uomo, lasciandosi andare ad una canzone dai forti tratti autobiografici.
“Altrove” è caratterizzata, come altri brani, da una base con sintetizzatore che Tormento cavalca agilmente. “Buone Vibes” parla di spensieratezza, mentre “Come la prima volta” propone un sound estivo con Stash dei The Kolors e Jake La Furia che danno un contributo significativo al pezzo con melodie e rime. Poi c’è “Cambi colore al cielo”, che chiude il disco, ed è la traccia dal respiro più pop. Con un ritornello orecchiabile e in grado di catturare sin dal primo ascolto.
I “NUOVI” CLASSICI
La prima che incontriamo è “Solo lei ha quel che voglio” con le strofe di Guè Pequeno e Marracash, intervallate dalle voci di Tormento e Tiziano Ferro che si incrociano. Qui si chiude un cerchio con il cantante di Latina, che ad inizio carriera era uno dei coristi dei Sottotono e ora torna alle origini da star del pop. Per “Amor de mi vida” il featuring è di Mahmood, dalla voce soave e leggermente filtrata dall’autotune, che rende onore al classico targato 1999. In “Dimmi di sbagliato che c’è” alcuni termini vengono edulcorati, ma il sound più moderno unito alla voce di Elodie restituiscono comunque un risultato dall’impatto convincente. Luchè e Coco donano vibrazioni partenopee a “Tranquillo”, una delle canzoni d’amore più conosciute e apprezzate dei Sottotono, mentre in “Non c’è amore” si parla di rivalsa personale dopo la fine di una relazione travagliata. Qui è Coez ad occuparsi del ritornello.
“Cronici” è cruda, proprio come il featuring che apre il brano e rappresenta una vera chicca. Infatti si tratta di una strofa inedita di Primo Brown, tra i rapper più rappresentativi della scena romana tragicamente scomparso alcuni anni fa. L’altra collaborazione è di un altro peso massimo del genere, quel Fabri Fibra che anni fa aveva avuto un acceso dissing con Tormento, e in questo disco i due certificano la stima ritrovata. L’ultima canzone riarrangiata è “Mezze Verità”, con la quale il duo aveva partecipato a Sanremo raccogliendo critiche. Oggi viene riproposta col featuring di Emis Killa che si unisce al racconto dell’amicizia tradita, tema centrale del brano.
Con questo disco i Sottotono riprendono a camminare insieme, cercando la novità ma senza dimenticare per un secondo le qualità che gli hanno permesso di imporsi sul mercato musicale anni fa. Confermano le capacità del passato, filtrandole attraverso le rispettive esperienze di vita. Il tutto costituisce un album di qualità assoluta che forse lascerà più soddisfatti i fan storici, ma che rappresenta senza dubbio un ritorno col botto. Un ritorno di cui più di qualcuno sentiva il bisogno.