In occasione dell’uscita del nuovo mixtape “COSA SAREMO”, abbiamo avuto la possibilità di intervistare Sgribaz e farci raccontare meglio questo progetto. Abbiamo parlato di molte cose, dalla produzione di alcuni brani, fino alla scelta dei featuring e della sua evoluzione artistica.
1) Cosa c’è in questo secondo progetto che nel primo mancava?
Non c’è una cosa precisa, il progetto è secondo me un salto di qualità generale. Mio fratello [Enomoney n.d.r.] è stato molto bravo e continua a migliorare giorno dopo giorno. Ha fatto un lavoro magistrale anche con gli altri producer che ringrazio, visto che ognuno di loro ha dato il proprio contributo per alzare ancora il livello del mixtape. Io mi sento maturato artisticamente, sia a livello di scrittura che di flow e melodie. Sono contento di aver rappato molto in questo progetto perché rispetto a “00 Adolescenza” qui ho deciso di abbandonare l’autotune e iniziare a rappare, perché voglio far vedere che sono in grado di fare anche questo.
2) Dopo il primo ascolto ci siamo detti: “Sgribaz riesce ad essere super versatile”. Quale pensi sia il segreto?
Volevo dimostrare a me stesso e agli altri che riesco a fare musica anche senza autotune e rappare bene. C’è sia maturità artistica, che per quanto riguarda la produzione del progetto in ogni suo aspetto. E’ stato seguito dall’inizio alla fine e lavorato nei minimi dettagli. Il team è diventato molto più serio, si è allargato e con l’entrata di forze fresche abbiamo potuto lavorare molto meglio e alzare la qualità. Li ringrazio tutti, abbiamo fatto un passo in avanti.
3) E’ stato difficile spaziare tra così tanti mood e sonorità?
Questo progetto è un mixtape. Io mi sono divertito con la musica e ho lavorato proprio con l’idea di voler spaziare tra generi e sonorità in questo progetto, ovviamente restando sempre fedele a me stesso. Mi piace essere versatile e far sentire tante sfumature di me e della mia musica, ma senza snaturarmi. Capisco che sia un azzardo perché magari qualche ascoltatore potrebbe pensare:
“Sì ok ma Sgribaz quindi che fa?”
Gli risponderei che sono un artista giovane che sta emergendo, non so esattamente cosa voglio fare. So di voler fare musica, di voler essere un artista versatile e di divertirmi con la musica. Non voglio fare una cosa e basta ed essere etichettato come un artista che fa solo una cosa.
4) Com’è nata la collaborazione con Helmi Sa7bi?
Riguardo alla collaborazione con Helmi ho un aneddoto da raccontarvi. Avevo scritto un provino su un type beat completamente diverso dal brano che si può sentire ora. Era un pezzo scritto come fosse freestyle, perché quello doveva essere inizialmente. Volevo fare uscire qualche freestyle per anticipare il progetto, ma quando l’ho fatto sentire ad Enomoney lui non era gasato quanto me. Era convinto che il pezzo non avesse grande potenziale.
Io però ho insistito e gli ho chiesto di produrre un beat sopra il mio freestyle per vedere cosa potesse venire fuori. Infatti dopo che ha prodotto la strumentale che potete sentire oggi io gli ho detto che il pezzo era diventato una bomba. Per quanto riguarda Helmi invece, lo rispettavamo da tanto tempo e ci piace molto il suo immaginario. Ci siamo anche conosciuti ed è una persona super real, lui e tutti i suoi amici ci hanno fatto vivere la loro vita nei pochi giorni in cui siamo stati insieme. Lui ha scritto la strofa sul momento quando siamo andati a Genova, è stato davvero emozionante. Sono molto contento di avere questo brano all’interno del mio nuovo mixtape. Anche il video sarà una bomba che potrà rimanere nel tempo.
5) “SORRY” è una hit radiofonica. Come è nata?
Questa canzone è stata ideata con l’intento di fare un pezzo che strizzasse l’occhio al pop visto che il brano “Dovrei”, contenuto nel mio primo progetto, era andato bene e tuttora è un pezzo ascoltato. Quindi ho voluto inserire un altro pezzo con sonorità simili. Fare un beat per un brano come questo non è semplice, infatti siamo stati in studio un’infinità di volte ma abbiamo raggiunto il risultato che volevamo e speriamo possa dare una bella spinta al progetto.
6) In questo progetto c’è tanto di te, qual è la traccia dove ti sei raccontato di più? La tua preferita?
“VUOTI DENTRO” è la traccia a cui tengo di più perché è un pezzo che mi emoziona molto e mi ricorda uno stato d’animo di un periodo non bellissimo della mia vita, mi fa scendere le lacrime. Mi sento così tanto vuoto dentro che è come se mi sentissi fuori luogo.
7)Per concludere ci vuoi raccontare un aneddoto simpatico dietro la realizzazione di questo progetto?
“SNAPBACK GIRATO”, per esempio, è stata inserita tardissimo. Avevamo già caricato il progetto ed era tutto pronto. Un giorno, dopo aver insistito con mio fratello per prolungare la sessione in studio, lui ha iniziato a produrre un beat con questa trombetta, al che io ho detto: “Questo deve essere per forza drill”. Riascoltando il progetto nei giorni seguenti ho pensato che Luchetto fosse perfetto e finalmente sono riuscito a collaborare anche con lui visto che era l’unico che mi mancava. Il risultato mi lascia molto soddisfatto, secondo me è una traccia davvero forte.