Normalmente il fratello più piccolo segue i consigli del maggiore. Ha esperienza, è una guida e spesso un vero e proprio modello a cui rifarsi. A fine anni novanta era successo anche a Jari Vella, che decise di seguire il fratello Alex nella sua passione per l’Hip Hop. Andò con lui ad una battle di freestyle, ma non immaginava che anni dopo ne sarebbe diventato il re col nome di Ensi. Stavolta, tra i due tutto si è ribaltato. Infatti il fratello più grande, Raige, ha stupito i fan con una novità solo qualche settimana dopo rispetto ad Ensino, che recentemente ha pubblicato il suo ultimo Ep “Oggi”. Si tratta della ristampa di uno dei classici del rap italiano, ovvero “Tora-Ki”, pubblicato per la prima volta il 6 giugno 2006 da La Suite Records. La ripubblicazione dell’album in doppio vinile – prodotto dal beatmaker Zonta, ad eccezione di “Interludio Unlimited” (DJ Shocca) e di “Fight Club” (Rayden) – è stata curata da Aldebaran Records e contiene 16 tracce, attraverso le quali Raige racconta la sua vita con la rabbia della gioventù e la tecnica di chi ha talento, e ne è consapevole.
Un caso che questa uscita sia avvenuta in questo periodo? No, come ammette lo stesso Raige: “Io e Zonta abbiamo scritto questo disco a distanza, senza praticamente mai incontrarci, lui mi mandava le basi, io mettevo sopra flow e liriche, registravo, gli mandavo le tracce, lui mixava. Io a Torino, lui a Treviso. Ci sentivamo al telefono. Ed è lo specchio di questi giorni. Lontani. Ma da questa lontananza è nato un disco che è diventato importante per molte persone, fondamentale per tanti di voi, e se è vero che l’arte non nasce dalla felicità allora solo Dio sa quanta bellezza verrà creata da e per questi giorni bui che tutti noi stiamo vivendo”, come si legge su Hano.it.
IL DISCO
Era il 2006. Raige aveva 23 anni e un padre in prigione, con tutte le problematiche che questo comportava. In questa condizione versava anche Ensi, appena ventenne, infatti i due dividono il beat in due occasioni (“Blu” e “Cuore”), manifestando il loro disagio ma anche la voglia di non arrendersi alle difficoltà che la vita ti mette davanti. In che modo? Con rime crude, amare, ma non per questo poco tecniche o articolate. Più d’impatto quelle del fratello minore, mentre Raige si distingue per l’indole poetica ed evocativa della sua scrittura. Non poteva mancare l’altro Onemic Rayden, che impreziosisce il disco con la collaborazione in “Dove eravamo rimasti”. Se l’opener “Intro” rappresenta una critica alla scena rap dei primi anni 2000, mostrandoci fin da subito la raffinata tecnica dell’artista nell’intrecciare rime, è con canzoni come “Mai” e “Ora Dormi” in cui Alex evidenzia la sua capacità di parlare per immagini. Incastri colti, parole evocative attraverso le quali riesce a comunicare le proprie emozioni all’ascoltatore. Come nell’esempio qui sotto.
“Ho reciso dalla faccia ogni traccia, di emozione
Raige, Mai
Passione minaccia, congela permafrost, cose che restano
Preziose, se un lettore le spara esaspera il concetto di attitudine se è onesto
Cresco perché devo alle porte, del 2006
Raige tra la moltitudine
Vive ancora con l’anima
Ridimensiono i miei sogni, in altezza, non nella fierezza di esporli circoscritti a una lacrima”
Altro brano chiave del disco è la title track Tora-Ki. Il nome della traccia è preso da un racconto giapponese: la leggenda della tigre dagli occhi di giada. Questa passava la sua esistenza proteggendo gli esseri umani, nonostante fosse priva del dono della vista. Mentre faceva del bene, però, sentiva dentro di sé il desiderio crescente di poter finalmente vedere. Alla fine Tora cede alla tentazione e si impossessa degli occhi di giada, ma appena riesce a vedere inizia a cacciare e uccidere chi prima proteggeva, gli uomini. Il messaggio che vuole lasciarci Raige è che abbiamo già tutto quello che ci serve. Che bisognerebbe lasciar perdere i beni materiali (rappresentati dagli occhi di giada) e di tenersi stretti i veri valori (l’energia della tigre). Sotto questo punto di vista si tratta di una dichiarazione d’intenti per l’intero progetto, dove l’MC parla con insistenza delle difficoltà che stanno plasmando la sua personalità. L’esperienza che forgia il carattere, e la voglia di far prevalere la parte migliore di sé stesso.
Un disco importante per la scena torinese e in generale per quella italiana, quando il rap non era di moda ma proponeva dischi pregni di contenuti. In questo caso accompagnati da un fiume di parole, che adesso rifioriscono con questa ristampa. Per l’occasione Aldebran ha confezionato un vero contenuto per collezionisti e appassionati della cultura Hip-Hop italiana. Nei due LP da 180 grammi che costituiscono la pubblicazione sono presenti sia l’album, sia le strumentali entrambi con audio rimasterizzato da Deva all’Amnesiac Studio partendo dai mix originali. Delle 500 copie a tiratura limitata, le prime 200 sono in vinile cristallo e restanti 300 in vinile nero. Come rivelato dallo stesso Raige rimangono ancora poche copie di quest’ultimo, e non ci saranno ristampe. Perché ascoltare per la prima volta Tora-Ki nel 2020? Per le produzioni curate, che sono del loro tempo ma non per questo non aggiungono un tappeto efficace per le metriche composte da Raige. Per i concetti espressi dal rapper e per i modi in cui riesce a farlo, intriganti e e mai scontati. Chi lo ha già ascoltato, invece, non ha bisogno di altri motivi per rimetterselo nelle cuffie.