Mettersi a nudo non è mai facile per un artista, specialmente se per farlo è necessario rievocare ricordi di un passato doloroso. Beba però ha preso coraggio e ha scelto di regalare agli ascoltatori una parte di sé fino ad ora rimasta nascosta: “Narciso”
Il concept del brano è ispirato alla mitologia greca, nello specifico l’artista crea un parallelismo tra una sua relazione passata e il rapporto della ninfa Eco con il semidio Narciso. A causa del comportamento di Narciso, infatti, Beba si vede morire per ridursi ad essere soltanto voce, al pari della ninfa.
Differentemente da quanto accade nel mito, però, questa voce permette a Roberta di denunciare le manie di possesso, le costrizioni e la violenza del proprio ex compagno; il messaggio è rivolto a tutte le vittime, le quali molto spesso non trovano la forza di ribellarsi a causa della paura o della vergogna.
Il testo è particolarmente esplicito e le immagini descrivono un’atmosfera pesante e angosciosa, una prigione senza vie di fuga. Minacce, litigi, violenze e urla sono al centro del rapporto, ma vengono nascoste, probabilmente per il forte sentimento che tiene Beba legata al compagno.
Il bridge finale rappresenta invece la successiva consapevolezza maturata dall’artista: in un momento di lucidità riflette sul rapporto, malato, improntato più sullo scontro che sull’amore, e capisce di dover abbandonarlo per tornare ad essere la Beba forte e libera.
“Amarsi con disprezzo è follia”
Beba in “Narciso”
La definitiva liberazione esplode nel ritornello, quando Beba, con il drop dalla base di Roofio, ricorda a Narciso quanto fosse esasperata la relazione e quanto lui si dimostrasse infantile, ma soprattutto si ripromette di non lasciare più che qualcuno le arrechi dolore.
Il videoclip del pezzo, infine, dà forma alle emozioni: i ballerini simboleggiano i due amanti che si scontrano, mentre Beba è angustiata dalle mura nere dipinte con le sue stesse mani. Intanto, nel presente, viene tormentata dai ricordi e quelle che piange sono vere lacrime; quindi, nel dolore, abbandona il letto, teatro del dramma che le ha permesso di compiere la sua catarsi.