Nella vita fa di tutto. Rapper vecchia scuola e attore, ma anche illustratore e personaggio televisivo. Taiyo Yamanouchi è italiano, ma il suo nome e gli occhi a mandorla sono un lascito del padre Haruhiko, così come la passione per la recitazione. Dalla madre Teresa Piazza, giornalista, ha preso invece la voglia di lavorare con le parole e la parentela con Jesto (anche lui rapper, i due hanno diverso padre). Nel mondo Hip Hop è noto come Hyst e sin da fine anni Novanta frequenta il panorama rap come artista e produttore.
Dopo aver partecipato nel 2006 alla freestyle battle 2theBeat, eliminato da due fuoriclasse come Ensi e Kiave, fonda l’etichetta Alto Entertainment, che annovera vari artisti tra i quali Rancore, gli Apachekipe, Saga, Jimmy e Jesto, oltre a sé stesso. Il progetto però viene meno con l’abbandono di Rancore e Saga, così l’italo-giapponese entra a far parte del collettivo Blue-Nox e prosegue la sua carriera con la pubblicazione di “Alto” nel 2010, undici anni dopo l’esordio di “Ipotesi”. La sua musica guarda alla sperimentazione, senza farsi trascinare dalla moda del momento e con la finalità di mostrare i lati migliori del suo rap: musicalità, testi e rime originali.

Sa divertire e emozionare Hyst, ad esempio nel freestyle sul Covid-19 uscito nei mesi scorsi o in canzoni come “Autostoppista di me stesso”. Nel primo scherza sulla sua fisionomia interpretando un ipotetico untore da Coronavirus, nella canzone invece parla di un dialogo introspettivo. Uno scambio tra due parti della sua stessa mente, che si confrontano. Intimista e attento ad esplorare musicalità diverse, l’artista ha pubblicato il 18 dicembre 2020 il suo ultimo lavoro Notturno in mi vol.3, progetto che va a concludere la trilogia di “Notturno in mi”. L’album che unisce i tre volumi, presenta al suo interno anche il singolo Pierrot.
Nel brano il rapper romano se la prende con il mercato musicale di oggi legato alle sonorità reggaeton. Pierrot , dal canto suo, suona come un trap soul che guarda alle movenze della scena jazz inglese. La canzone punta a schernire e sperimentare, con Hyst che pone l’accento su parole poco accattivanti e sicuramente inusuali nel gergo hip hop. Altra prova della continua ricerca di sperimentazione del classe ’75.
Nel progetto Notturno in mi, l’artista raccoglie 13 brani vissuti durante la notte, immergendosi in tutte le sfaccettature dell’oscurità (da quelle più introspettive, a quelle più passionali). È un album di ballate difficili da iscrivere in un solo genere: tra trap, rime da cantautorato e R&B, Hyst continua a dimostrare di avere classe, e a farla sentire nella scena. Qui sotto la tracklist dell’ultimo volume uscito.