Dalla penna di Tsugumi Oba nasce nel 2003 il manga “Death Note”, illustrato da Takeshi Obata e distribuito in Italia da Panini Comics. La trama, ambientata nel Kanto giapponese, si concentra sulle avventure del diciassettenne Light Yagami, un annoiato studente modello che, nonostante le numerose soddisfazioni, prova ribrezzo nei confronti del mondo che lo circonda. Condurre una vita monotona è difficile per tutti: perfino per un dio della morte. È questa la motivazione che spinge lo shinigami Ryuk a lasciare il suo mondo e a raggiungere quello degli umani, nel quale fa cadere il suo Death Note. Il quaderno viene dunque raccolto da Light, che comincia a studiarlo e ne scopre la funzione principale: uccidere. Cercando di riassumere 12 volumi in una frase: “Colui il cui nome verrà scritto sul quaderno morirà.” La storia si svilupperà sulla battaglia psicologica fra il giustiziere di criminali Light, denominato Kira, e il detective internazionale Elle e i suoi collaboratori.
Nel mondo del rap, ciò che più si avvicina al quaderno della morte sono i dissing. Con una strofa o una punchline ben assestata, ci sono rapper che sono riusciti ad uccidere metaforicamente la carriera di un collega, come se avessero scritto il nome del nemico sul Death Note. Se negli Stati Uniti alcuni dissing sono terminati in tragedia, lo stesso non si può dire per quanto riguarda il nostro paese dove, fortunatamente, ci possiamo permettere di parlare di “decessi” solamente artistici.
NOYZ NARCOS VS DUKE MONTANA
Lo strano caso del suicidio del Truceklan. Siamo nel 2011 e Duke Montana ha appena annunciato la sua uscita dal collettivo romano: le ragioni dietro a questa scelta? Problemi personali con gli altri membri, su tutti, Noyz Narcos e Chicoria. Dopo una serie di frecciatine, in musica e no, la scena si schiera, più o meno apertamente, dalla parte di Noyz. Con il passare del tempo, Duke comincia a passare sempre meno tempo in studio, scegliendo di dedicarsi alla famiglia. Forse, se il Truceklan fosse rimasto unito, anche il nome di Montana oggi troverebbe spazio nella Hall of fame del rap italiano.
MONDO MARCIO VS ENTICS
Nei suoi primi anni di carriera, Entics si divertiva a lanciare frecciatine qua e là nelle sue canzoni. Nel 2011, nell’ennesimo capitolo della faida fra il rapper sardo e Babaman, il primo decide di rivolgersi anche a Mondo Marcio, prendendolo in giro per il suo modo di rappare:
“Se fossi un rapper saresti Mondo Marcio,
Entics – Dedicato a chi rosica
che parla per ore, ma non si capisce un cazzo”
La risposta del milanese non si fa attendere e in un breve scambio di tracce riesce a prevalere grazie alla sua attitudine. Dopo il beef, Marcio ha continuato a produrre dischi, mantenendo viva la sua nicchia di fan e arrivando a collaborare con Mina e con Fabri Fibra, ex produttore proprio di Entics. Per quanto riguarda il Soundboy invece, nonostante i featuring illustri presenti nei suoi progetti, non è mai riuscito a togliersi di dosso la nomea di “ritornellaro” ed è lentamente finito nel dimenticatoio.
FABRI FIBRA VS VACCA
“Definiscimi un dissing, presa al collo tirare,
Fabri Fibra – Niente di Personale
questo qui non è un dissing: questo è il tuo funerale”
Dopo anni passati a fare concerti insieme, Fabri Fibra e Vacca decidono di prendere strade diverse. Passa alla storia l’intervista in cui il rapper sardo critica l’album “Guerra e Pace” del collega, da lì in avanti si susseguono una serie di botta e risposta fra i due, per una durata complessiva di oltre 40 minuti di musica. La maggior parte dei fan si schiera dalla parte di Fibra. A differenza degli altri “sconfitti” però, la carriera di Vacca è proseguita e, a distanza di sei anni dal beef, l’artista sardo ha pubblicato sei dischi e un EP, ma l’eco della caduta riecheggia tutt’ora nei commenti del suo profilo Instagram, come se la carriera di Vacca fosse ormai macchiata per sempre.
JAMIL VS GALLAGHER & TRAFFIK
Un dissing dalle tinte comiche, ma per i motivi sbagliati. Gallagher e Traffik attirano l’attenzione di Jamil e di Vacca, che li criticano per l’utilizzo della cosiddetta “N-word”. Dopo una serie di insulti coloriti, riconducibili più a un Cinepanettone che a un contesto Hip hop, il rapper veronese sposta il beef sul beat. La partita viene chiusa prima ancora che potesse cominciare: Gallagher e Traffik vengono arrestati dopo aver aggredito due fan. Mentre Jamil continua a pubblicare dischi, il duo romano è sparito dalla circolazione, salvo tornare sporadicamente sulle bocche dei fan gossippari ogni volta che uno dei due finisce nei guai.
“Ammazzo ‘sti razzisti fra, mancheranno a qualcuno?
Jamil – No Racism
Due tossici del cazzo non mancheranno a nessuno”