I corvi sono uccelli molto particolari e sono stati protagonisti di diverse opere letterarie. “Corvo D’Argento” è anche il primo nome d’arte di Dargen D’Amico, che il 4 dicembre pubblicherà il suo nuovo album: “Bir Tawil”.
SACRE SCUOLE
Dargen, classe ’80, comincia a farsi notare dalla scena milanese partecipando a diverse gare di freestyle, insieme ad un illustre compagno di scuola: il Guercio aka Guè Pequeno. Dopo aver conosciuto Fame (Jake la Furia), i tre fondano il collettivo “Sacre Scuole”, che pubblicherà nel 1999 l’album “3 MC’s al Cubo”. Il progetto, che contiene i featuring di Irene Lamedica, Chief e Zippo, è ricco di testi molto elaborati tecnicamente e di barre molto provocatorie. Questo rimane ad oggi l’unico disco prodotto dal gruppo: infatti, nel 2001, i contrasti fra Dargen e Jake portano allo scioglimento del collettivo. Guè e la Furia fondano i Club Dogo insieme al produttore Don Joe, mentre JD intraprende una carriera da solita. L’ultima briciola del progetto “Sacre Scuole” la si può trovare in “Mi Fist”, dove Dargen collabora con il Guercio in “Tana 2000”, traccia nella quale i due rapper propongono tre strofe in extrabeat.
CANTAUTORAP
Dopo aver fondato l’etichetta indipendente “Giada Mesi”, Dargen pubblica nel 2006 il suo primo disco da solista: “Musica senza musicisti”. Nella doppia veste di rapper e produttore, propone 23 brani molto particolari, le cui sonorità variano dalla musica elettronica a quelle tipiche della scuola cantautorale italiana, senza dimenticare le sue radici Hip hop.
Il manifesto del cantautorap, come JD definisce il suo stile, è senza dubbio: “Di vizi di forma virtù”, il doppio album uscito nel 2008. Il progetto, contenente ben 35 tracce, consacra Dargen come una delle migliori penne italiane.
La voglia del rapper di sperimentare nuovi suoni non si ferma e il Corvo decide di concentrarsi su un unico argomento: l’amore. Nel 2010, vengono pubblicati due EP, “D’ parte prima” e “D’ parte seconda”, che vengono racchiusi nel 2011 nel terzo disco ufficiale del milanese: “CD”. In esso sono contenuti alcuni fra i brani più amati dal pubblico e dai futuri colleghi, come “Malpensandoti”, alla quale Tedua ha reso omaggio sette anni dopo con la sua “Acqua (Malpensandoti)”, traccia inedita che riprende il ritornello della prima.
Nel 2012, Dargen sorprende tutti con un progetto più unico che raro nel mondo rap: “Nostalgia istantanea”, un album composto solo da due canzoni della durata rispettiva di 18 e 20 minuti.
L’anno successivo, JD pubblica l’LP “Vivere aiuta a non morire”, che vanta gli illustri featuring, fra gli altri, di Max Pezzali, J-Ax, Two Fingerz ed Enrico Ruggeri. Il singolo di Dargen che vanta il maggior numero di streaming su Spotify è presente proprio in questo disco: si tratta di “Bocciofili” in collaborazione con Fedez e Mistico. Il pezzo, dalle forti contaminazioni house, è stato molto criticato dai fan dell’hip hop a causa dei contenuti e delle sonorità, ma ha aiutato JD ad ampliare il suo pubblico, oltre ad aver consolidato l’amicizia con Fedez.
Dopo la pubblicazione de “L’Ottavia”, una raccolta di brani inediti, nel 2015 Dargen esce con il suo sesto album sotto Universal Music: “D’Io”. Tutte le sperimentazioni dei dischi precedenti sfociano in un progetto delle forti sfumature pop, nel quale JD comunque non rinuncia alle sue liriche complesse e al lessico ricercato:
“Avere e avere sbagliato,
Dargen D’Amico – Essere non è da me
non fanno di me un uomo sbagliato,
ma fanno di me un uomo,
se avere è sbagliato, essere non è da meno:
essere non è da me”
PUNTO DI RIFERIMENTO
L’esplosione della Trap ha portato in auge tantissimi artisti nati negli anni ’90 e cresciuti ascoltando lo street rap dei Club Dogo, quello più crudo di Fabri Fibra e anche il conscious rap di Dargen D’Amico. Nel 2016, sono molti gli artisti emergenti che citano il Corvo come una delle loro principali fonti d’ispirazione e Dargen comincia a contattarne alcuni. Così, nel 2017, JD pubblica l’album “Variazioni” in collaborazione con la pianista Isabella Turso, all’interno del quale collabora con Tedua, Rkomi e Izi nella traccia “Il ritorno delle stelle”. Il disco presenta diverse vecchie tracce di Dargen, rivisitate dal pianoforte della Turso, andando ad anticipare progetti come “Re Mida (Piano Solo)” di Lazza.
Il disco, come ammesso dello stesso JD, chiude il cerchio aperto con “Musica senza musicisti”, scrivendo metaforicamente la parola fine sulla prima parte della carriera di Dargen.
IL CORVO DI NESSUNO
Dopo la sfortunata parentesi di “Ondagranda”, realizzato insieme all’amico storico Emiliano Pepe, Dargen decide di prendersi del tempo per sé stesso. Oltre a numerosi viaggi intorno al mondo, rafforza la collaborazione con Fedez e realizza il suo nuovo album. Sul proprio profilo Instagram, l’autore descrive il progetto man mano che ne rivela la copertina:
“Non è un disco che ti viene voglia di condividere e di fare festa”
Dargen D’Amico sul suo profilo Instagram
“Bir Tawil” è l’ultimo territorio di nessuno (al confine tra Egitto e Sudan), un po’ come la musica di Dargen. Ascoltare un album di JD è come entrare in un territorio angusto e sconosciuto, nel quale i registri alti e bassi convivono in perfetta armonia e che viene sorvolato da un corvo d’argento.
Spesso l’ascoltatore si affeziona ad un artista perché si rivede in lui, ma con Dargen questo non è possibile: le sue canzoni sono accumunabili a una serie di quadri surrealisti, tutti diversi tra loro, che il fan non riesce a comprendere appieno, ma che continua a guardare, come se non potesse farne a meno.