Il 2020 è alle spalle ed è arrivato il momento di tirare le somme. Nonostante la mutilazione degli eventi dal vivo e la posticipazione di diversi album importanti, la musica non si è mai fermata e molti artisti sono riusciti a ritagliarsi il loro spazio all’interno degli Spotify dei fan italiani. Rapper come Ernia e Lazza sono riusciti a consacrarsi, seppur in modi diversi: il primo ha rilasciato uno dei dischi più interessanti dell’anno e la sua “Superclassico” non sembra intenzionata a lasciare la classifica singoli, mentre il secondo ha partecipato come featurig in ben 14 tracce, alle quali vanno aggiunte le 3 strofe scritte per “BV3” e la pubblicazione di un prodotto leggero e orecchiabile come “J Mixtape”. È stato senza dubbio l’anno della Machete, che grazie ad X-Factor è riuscita ad invadere le case di milioni di italiani. Con Hell Raton giudice, Slait direttore artistico e la presenza fissa di vari artisti la crew è riuscita a trasformare uno dei talent show più famosi d’Italia in un’ottima vetrina sulla quale esporre un prodotto variegato: dal pop di Mara Sattei alle produzioni di Young Miles. Machete però non si è dimenticata come si fanno i dischi rap, pubblicandone ben tre, ovvero quelli di Jack the Smocker, Dani Faiv e Nitro. Il 2020 sarà ricordato anche come l’anno del manifesto di Sfera Ebbasta a Times Square e dei numeri da record di “Famoso”.
RAP IS BACK
Il 2020 è stato anche l’anno del ritorno del Rap, come direbbe Jamil. Molti rapper hanno riscoperto EP e Mixtape come biglietto da visita in vista di un futuro album. Per diversi fan, Speranza con “L’ultimo a morire” ha realizzato il disco dell’anno, riportando l’hardcore e la crudezza al centro della scena. Non si può parlare di dischi rap senza citare “17” di Emis Killa e Jake la Furia.
“Tu sappi che qua non si trappa”
Jake la Furia – Broken Language
Artisti come Egreen, Nayt, Giso, L’Elfo e tutta la crew MxRxGxA di Gionni Gioielli hanno dato un contributo fondamentale in questo ambito e grazie alla partecipazione di Rancore al Festival di Sanremo, con tanto di vittoria del premio per il miglior testo, tutta Italia ha potuto rendersi conto di quanto il rap possa essere profondo. Da questo punto di vista, Claver Gold e Murubutu con “Infernum” hanno dato una lezione a tutti.
NAPOLI, MILANO E GENOVA
In Campania, grazie anche all’endorsement di Gigi D’Alessio, il rap si è fuso con la tradizione neomelodica e sono esplosi numerosi artisti, da Clementino che si è guadagnato una poltrona a The Voice all’esordio discografico di Nicola Siciliano, passando per le conferme di Geolier, Vale Lambo, Lele Blade e Samurai Jay. A Milano sono riusciti ad emergere tantissimi giovani come Vale Pain, Neima Ezza e Rondodasosa. Sopra tutti loro continua a troneggiare Guè Pequeno, che con “Mr. Fini” ha saputo nuovamente rinnovarsi. Direttamente da “Rozzi”, Paky è stato uno degli emergenti più apprezzati nonostante le carenze tecniche. Drilliguria e Wild Bandana hanno proseguito nel loro percorso di crescita: Tedua aveva cominciato l’anno con grandi propositi e, nonostante le cose non siano andate come previsto a causa della pandemia, la pubblicazione di “Vita Vera Mixtape” non ha fatto rimpiangere l’uscita dell’album ufficiale. Degni di note anche i dischi di Bresh, Izi, Vaz Te, Disme e del giovane Guesan.
TIK TOK
Mai come quest’anno, Tik Tok è stato fondamentale per la promozione dei brani e per la nascita di nuovi fenomeni, pensiamo ad Anna, Random e Shiva che, dopo molti anni di musica impegnata, ha visto la sua “Auto Blu” diventare virale su questa piattaforma. La traccia, sommersa di critiche, è stata certificata Doppio disco di platino. Tra i maggiori fruitori di Tik Tok troviamo anche Boro Boro e Mambolosco, che devono il successo di “Lento” proprio a questa piattaforma.
CRESCITE E CONFERME
Tra i numerosi emergenti, è doveroso citare Silent Bob e Leon Faun, due artisti agli antipodi che hanno raccolto diversi consensi. Rapper storici, come Nto e Dargen D’Amico, sono riusciti ad accrescere la loro nicchia di fan con la pubblicazione di due dischi, scegliendo di far attendere i propri sostenitori, a differenza di Vacca ed En?gma che hanno rilasciato canzoni costantemente. Rosa Chemical è riuscito a togliersi di dosso l’etichetta di “fenomeno trash”, proponendo un album molto vario e collaborando con un artista dalle tinte scure come Axos. Per quanto riguarda l’FSK e Drefgold invece il giudizio è sospeso: i loro dischi hanno raggiunto la vetta della classifica FIMI nella settimana di pubblicazione, salvo voi abbandonarla velocemente nelle settimane successive. Passando al lato più sensibile della scena, si sono confermati a grandi livelli gli PSICOLOGI, Mecna e Coco, ai quali va aggiunto anche Gianni Bismark, che con “Nati Diversi” ha mostrato il lato più intimo di sé e può vantare una collaborazione con Emma Marrone, presente nella repack del disco. Se J-AX è rimasto legato al suo stile, per il suo ex socio Fedez è stato un anno di grande rinnovamento. Carl Brave, Ghemon e Frah Quintale si sono confermati nelle rispettive scene. Ghali, tra una polemica e l’altra, si è confermato come artista pop, alla stregua di Achille Lauro, con il quale ha collaborato in uno dei numerosi progetti firmati dal romano. L’autore di “Me ne frego” quest’anno ha sperimentato come mai aveva fatto in vita sua, vestendo i panni di una diva degli anni ’90, di un gangster degli anni ’20 e tutti i personaggi interpretati a Sanremo. Il festival quest’anno vedrà la partecipazione di Madame, che, dopo un 2020 ricco di singoli e collaborazioni, in questo 2021 dovrà essere brava a raccogliere tutto ciò che ha seminato.