Questa è la mia storia. La mia vita. La tua vita. Vita Vera
Proprio così si conclude il video che annuncia il nuovo progetto discografico di Tedua. Dopo due anni, ormai, dall’uscita di Mowgli, l’attesissimo ritorno dell’artista ligure è arrivato. Il mixtape, intitolato Vita Vera, è uscito oggi, venerdì 5 giugno.
È composto da dodici tracce e ospita alcuni degli artisti più acclamati della scena. Tra i featuring troviamo infatti Ghali, Capo Plaza, Rkomi, Lazza, Ernia, Dargen D’amico e l’intera Wild Bandana. La maggior parte delle produzioni sono state curate da Chris Nolan. Ma non solo. Anche altri produttori sono stati coinvolti nel progetto. Parliamo di Sick Luke, Ava, Garelli e Shune.
Alcune indiscrezioni parlano del mixtape come il primo capitolo di una trilogia. Un po’ come avvenne per Aspettando Orange County. Si vocifera di probabili indizi presenti nella copertina del lavoro, così come nei testi stessi.
Ma questo, nel caso, avremo modo di scoprirlo in futuro.
Vita Vera Story : un docu-video da pelle d’oca
Per annunciare il progetto, Tedua ha pubblicato il video Vita Vera Story sul suo canale Youtube. Si tratta di un vero e proprio documentario che racconta alcune vicende che hanno caratterizzato l’infanzia e l’adolescenza del cantante. Per cinque minuti, l’artista ci prende per mano e ci accompagna a ripercorrere la sua storia. Una vita vissuta tra case popolari, treni presi all’ultimo, famiglie in affido e tanta voglia di riscatto. Nel frattempo, scorrono foto e filmati di un piccolo Mario, alternate a riprese, più recenti, del già ormai affermato artista, Tedua. Le profonde parole che accompagnano le immagini sono ovviamente le sue, interpretate però dal magistrale attore e doppiatore Luca Ward.
Quello che si percepisce guardando la clip è un sincero disagio, autentica sofferenza, oppressione. Ma, d’altra parte, traspare anche il rispetto per il proprio passato. Su tutte però, una cosa prevale: la voglia di dare voce alle proprie emozioni, nonostante tutto. La stessa voglia che ha spinto Tedua ad essere quello che noi tutti conosciamo oggi.
Un poeta contemporaneo. Un ragazzo umile che riesce a descrivere la realtà con le parole ricercate che lo contraddistinguono. “Credo di non aver ancora compreso perché mi chiamate poeta” si chiede nel video. Ebbene: il motivo è proprio questo.
Mario è tornato. Alzando sempre più l’asticella.