Per Traffik è arrivata una nuova condanna, questa volta a tre anni e due mesi di carcere.
Il rapper romano, infatti, già nel marzo del 2019 era andato incontro alla custodia cautelare insieme all’amico e collega Gallagher, dopo la sentenza della gip del tribunale di Roma, Zsuzsa Mendola. Allora l’accusa era di rapina aggravata e uso di armi ai danni di alcuni fan, uno dei quali minorenne, per fatti risalenti al febbraio dello stesso anno. Dopo pochi mesi Gallagher era stato rilasciato, mentre Traffik aveva dovuto attendere fino a maggio 2020.
Da lì pochi mesi di calma, fino ad inizio ottobre, quando la sua fidanzata – un’influencer di Romentino, nel novarese – lo denuncia per maltrattamenti. Il 14 allora Traffik affitta un driver e da Roma si reca in Piemonte per cercare la ragazza, in un primo momento all’ospedale Maggiore di Novara. Qui non riesce a trovarla, quindi insiste e finisce in caserma con la denuncia per oltraggio e insulti a pubblico ufficiale. Continua ad inveire contro i carabinieri e poi, appena uscito, pubblica una storia Instagram contro l’Arma.
Quindi Traffik continua la ricerca e si dirige verso l’abitazione della fidanzata. Dopo una discussione animata tra i due, la madre della ragazza chiama i carabinieri e denuncia il rapper.
La ragazza ha testimoniato al processo insieme alla madre, raccontando di alcuni episodi violenti e minacce di morte avvenuti in passato. Intanto, insieme al suo legale Enrico Faragona, Traffik ha sempre negato i fatti di Romentino, ma il tribunale di Novara lo ha comunque condannato in primo grado a tre anni e due mesi con l’accusa di maltrattamenti nei confronti della sua ex fidanzata, violazione di domicilio e resistenza a pubblico ufficiale.
L’artista si trova già in carcere per i fatti del 2019 e anche in quell’occasione l’arresto era avvenuto nel novarese da parte dei carabinieri. Il rapper era di passaggio e si stava dirigendo verso la Svizzera per esibirsi live.