Si conclude con l’archiviazione, “per infondatezza della notizia di reato”, la querela per diffamazione nei confronti di Fedez presentata qualche tempo fa dal Codacons. La vicenda ha inizio verso fine marzo, quando Chiara Ferragni e Fedez, si erano impegnati in una raccolta fondi a sostegno dell’ospedale San Raffaele di Milano. L’artista, insieme alla moglie, è stato premiato con l’Ambrogino d’oro per questa iniziativa.
Il Codacons inizialmente avrebbe voluto bloccare i fondi raccolti per, a loro detta, la poca chiarezza della coppia nei confronti i tutti i donatori. L’associazione denunciava le commissioni “ingannevoli e truffaldine”, chiedendo quanto denaro raccolto sarebbe poi effettivamente arrivato nelle casse dell’ospedale milanese. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, affermava che i Ferragnez “Avevano derubato i cittadini di 200-400 mila euro, che avrebbero dovuto restituire”.
Gofoundme, la piattaforma sulla quale avvenivano le donazioni, aveva dichiarato fin da subito che, per questa iniziativa contro il coronavirus, non avrebbe trattenuto nessuna commissione e che tutti i soldi sarebbero stati donati per la causa.
Anche l’associazione a tutela dei consumatori aveva creato una colletta contro il Covid-19, ma a detta di Fedez, questi soldi sarebbero finiti nelle casse del Codacons e non aiutavano in alcun modo la comunità. Queste accuse si sono poi rivelate tutt’altro che infondate visto che, come scrive il P.M. nelle sue carte, era già in atto un’indagine della polizia e un’interrogazione parlamentare per verificare la validità di questa raccolta fondi. In seguito a questi avvenimenti, il Codacons, è stato costretto a correggere le informazioni sulla campagna di raccolta fondi che forniva attraverso il suo sito.